Bologna, l’arcivescovo Zuppi: «Noi vicini a chi lotta contro l’omofobia»

Zuppi a Villa Revendin

16 giugno 2016
dal Corriere di Bologna

Poi ai bambini di Estate Ragazzi: «Gli stranieri non sono nemici, non credete a chi vi dice di non parlare con loro»

BOLOGNA – «La lotta contro l’omofobia e la lotta contro la violenza alle donne ci troveranno vicini. La lotta contro qualunque ingiustizia è nel profondo di chi ha a cuore il bene comune». Lo ha detto l’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, che è intervenuto all’incontro per i 115 anni della Fiom, a Bologna, ricevendo molti applausi dalla platea. Le conseguenze della crisi, ha detto, chiedono di abbandonare «certe modalità e cercandone di nuove per arrivare a uno sforzo di sintesi».ALLA FIOM – «Il sindacato – ha detto il vescovo rivolgendosi alla platea della Fiom – ha sempre avuto attenzione nel difendere quello che è di categoria, ma anche quello che non è immediatamente nella propria categoria, come la dignità dell’uomo, dei diritti della persona». «Le conseguenze della crisi – ha proseguito – sono ancora pesanti. C’è sofferenza e incertezza. E questo chiede di non rimandare, di saper affrontare cercando quello che è necessario, abbandonando certe modalità e cercandone di nuove per arrivare a uno sforzo di sintesi».

AI BAMBINI – Zuppi poi è andato a salutare i bambini alla festa di Estate Ragazzi, a Villa Revedin. A loro ha detto che lo straniero non è un nemico, ha solo bisogno che qualcuno si interessi a lui. «Non credete a chi vi dice di non parlare» con chi viene da un altro Paese, è la raccomandazione del vescovo. Zuppi parte dal passo del Vangelo letto dal palco, nel quale Gesù esorta ad amare i propri nemici («Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?»). E invita i bambini a metterlo in pratica, calandolo nella stretta attualità. «Chi viene da lontano sembra un nemico – dice il vescovo – ma solo perchè nessuno gli ha mai parlato. Non credete a quelli che vi dicono che con quello non ci dovete parlare: bisogna solo trovare il modo giusto per parlargli». Zuppi parla anche agli adulti: «I bambini capiscono subito quello che divide, quello che fa male – sottolinea il vescovo – due bambini, se non mettiamo loro un pregiudizio, anche senza parlare giocano insieme. Dovremmo impararlo tutti quanti a farlo. È quello che dice il Piccolo principe: gli adulti si dimenticano di essere stati bambini». Secondo il vescovo, il personaggio di Antoine de Saint-Exupery «dice una cosa molto intelligente: i bambini hanno occhi che poi si chiudono. Forse dovremmo imparare a riaprirli».