programma 2025 – 2026



In diversi passi nei vangeli Gesù assicura il suo amore per ognuno di noi.

“una passione di unirsi corre dentro la storia di Dio e dell’uomo….. Tommaso d’Aquino diceva che l’amore è passione di unirsi alla persona amata. In Dio per primo c’è questa passione, lui per primo viene incontro, è lui che cerca casa, a noi compete il lasciarci amare, e questo è finalmente, gioiosamente facile e bello. Amare Cristo è facile come lasciarsi amare” 

padre Ermes Ronchi,  L’amore che ha cambiato la storia (05-05-2002) – VI Domenica di Pasqua Anno A 

Il nostro compito quindi é solo quello di lasciarci amare, come hanno fatto il discepolo che Gesù amava e la Maddalena. Lasciarci amare stando sulla soglia, raccontando ai fratelli la bellezza del sentirsi amati da Dio.

Dal testo “ Dignità e responsabilità. Un cammino di liberazione spirituale per tutt* “ di padre Giuseppe Piva:

Il discepolo che Gesù amava e Maria di Magdala (Gv 20,1-18)

Il discepolo e Maria di Magdala, due persone che si sono lasciate amare da Gesù fino alla fine. Stando sulla soglia spingono la Comunità a fare il salto della fede, a lasciarsi guidare dallo Spirito del Risorto presente; più e più volte nella storia.

Il discepolo che ha ricevuto la beatitudine di “quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Gv 20,29) ha cominciato a credere nella presenza di Gesù risorto gia contemplando i teli e il sudario che invece ne indicavano l’assenza nel sepolcro vuoto Gv (20,4-8). Lui non si è mai allontanato dall’abbraccio di Gesù, quello del’ultima cena, nel quale si lasciava amare da lui; rimanendo in questo abbraccio lui ha seguito Gesù, fin sulla croce, accanto a sua madre (Gv 19.26-27). E infine lo ha riconosciuto, intuito, vivo e di nuovo presente. Non ha avuto bisogno di vedere per credere: la sua fiducia nelle parole dell’amico e Signore, affidato nelle braccia del Padre, gli permetteva di intra-vedere più di tutti gli altri. Intra-vedeva e condivideva nel profondo i pensieri e i sentimenti del maestro: é lui che, appoggiando l’orecchio sul suo cuore, come gli aveva chiesto Pietro (Gv 13,24-25), ne ha percepito il dolore per il tradimento dell’amico insieme all’amore appassionato per lui, per lo stesso traditore. E’ lui, il discepolo, che ha permesso a Pietro di avvicinarsi fin dove se l’è sentita, nel cortile esterno, quando i giudei condannavano il loro maestro (Gv 18,15-16). Poi Pietro non ce l’ha più fatta, e ha voltato le spalle. Lui invece, unico tra i discepoli, non è fuggito dal dolore insopportabile del Golgota; quel dolore/amore fino alla fine che Pietro non riusciva a capire e accettare (Gv 13,6-8).

Eppure, pur arrivando per primo in tutto ciò che riguarda il Signore, il discepolo si fermato sulla soglia del sepolcro (Gv 20,4-5) perché fosse Pietro a certificare l’inspiegabile assenza del corpo; e quando Pietro non ha potuto far altro che registrarla, il discepolo ne aveva già intuita la presenza! E così anche nella barca, sul mar di Galilea,è stato l’unico che ha intuito la nuova presenza di Gesù: “È il Signore!”. Quella volta ha trattenuto il suo desiderio di buttarsi subito e unirsi per primo a lui, cosa che gli sarebbe stata facile; ma ha lasciato che Pietro ritrovasse il coraggio dell’amore e si buttasse in acqua (Gv 21,7), e superasse la solita prudenza e convenienza che hanno causato le pesche infruttuose. Il discepolo che Gesù amava,colui che si lasciava amare da Gesù fino alla fine e che per questo rimaneva, rimane, e rimarrà per sempre in lui (Gv 21,22-23) è il discepolo che, pieno della presenza del Signore, dal margine, dalla soglia, spinge profeticamente – e continuamente – Pietro e la Comunità a buttarsi; a fare i passi ulteriori necessari in ascolto dello Spirito perché il regno di Dio venga e non rimanga nell’astrattezza delle idee, prigioniero delle”convenienze” culturali o del solito “buon senso”.

Maria di Magdala è l’unica con il privilegio d’avere avuto un incontro tutto personale con il maestro risorto. Tutto è avvenuto sulla soglia… La soglia del sepolcro; la soglia della piena glorificazione di Gesù alla destra del Padre; la soglia della Comunità. Lì, sulla soglia del sepolcro – dove lei non è riuscita a entrare – incontra il suo maestro (“rabbunì!”) prima che salga alla destra del Padre come Signore del cielo e della terra (Gv 20,11-18). Non più crisalide nel bozzolo, non ancora farfalla ad ali spiegate per il volo, Gesù risorto vuole che sia Maria ad accompagnare questo suo passaggio, la sua elevazione.

Lei, discepola tra i più fedeli dalla prima ora fino alla croce, è stata tra gli ultimi a vederlo nella tomba, e la prima ad accoglierlo nella rinascita; un momento delicato, non manipolabile, questo del “salire al Padre” (“non mi trattenere”, Gv 20,17; si dice infatti che toccare le ali fragili della nuova farfalla ne può compromettere il volo). Lei è l’unica testimone del passaggio di Gesù da maestro risorto a Signore del cielo e della terra. È così, come Signore, che lei lo annuncerà ai suoi fratelli; e così lui si renderà a loro presente nel suo pieno potere, soffiando lo Spirito.

Il discepolo e Maria di Magdala – e con loro altri intimi amici di Gesù, come Lazzaro, Marta e Maria di Betania – così centrali per la relazione di intimità con Gesù, in piena sintonia con lui, con i suoi sentimenti, i suoi pensieri e le azioni da essere prototipi di ogni discepolo, diventeranno poi marginali nella successiva storia della Chiesa; fino a scomparire, non più riconosciuti nell’esistenza istituzionale della Comunità. Eppure è la loro fede che ha guidato la primissima Comunità a riconoscere l’esperienza autentica della presenza del risorto; la fede di chi lascia solo al Signore la misura dell’amore e della grazia. Per tutta la storia della Chiesa fino a oggi sono queste amiche e questi amici di Gesù che, nell’intima relazione di amore con lui, come presenze anonime sostengono la fede della Comunità e continuano a spingere la Chiesa a mettersi in cammino per le strade del Regno dei cieli, sempre inedite.


scansione tematica e temporale:

Domenica 5 ottobre 2025

Uscita a Sabbioneta

Domenica 26 Ottobre 2025, a Isola Vicentina

Incontro con il gruppo Il Mandorlo e il gruppo genitori.
A Isola Vicentina con padre Ermes Ronchi

Domenica 16 novembre 2025, a Vicenza

Incontro con don Luca Lunardon a Vicenza insieme al gruppo La Parola

Domenica 30 novembre 2025

Incontro di inizio Avvento, introduzione al programma.
Seguono eucaristia di inizio Avvento e cena

Domenica 21 dicembre 2025, a Vicenza

Liturgia natalizia insieme al gruppo La Parola, a Vicenza con don Dario

Domenica 11 gennaio 2026

Incontro con don Gabriele Pipinato

Domenica 25 gennaio 2026

Pranzo con i poveri

Domenica 22 febbraio 2026

Enciclica “Dilexit nos” sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo, con Maurizio Galeazzo. Seguono Eucaristia di inizio Quaresima e cena

7 marzo – 8 marzo 2026

Weekend di spiritualità LGBT+ a Villa Immacolata

Domenica 29 marzo 2026, a Vicenza

Celebrazione delle Palme insieme al gruppo La Parola, a Vicenza

Domenica 19 aprile 2026

Terzo incontro sul tema dell’anno, con Ennio

Venerdì 1° maggio – domenica 3 maggio 2026

Uscita di gruppo a Torino

Venerdì 15 maggio 2026

20^ veglia di preghiera per il superamento dell’omofobia, transfobia e dell’intolleranza.

Sabato 23 maggio 2026

Eucaristia di Pentecoste, segue cena

Domenica 7 giugno 2026

Incontro di verifica e programmazione

Domenica 14 giugno 2026

Incontro dei tre gruppi



NB: Inizio degli incontri domenicali  (solitamente) ore 16:00