anche il gruppo Emmanuele ha la sua icona
L’iconografia tradizionale bizantina, nella sua lunga storia, ha perfezionato tre tipi di rappresentazione figurata di Cristo:
– Il Cristo giovane, imberbe, che porta il nome di Emmanuele
– Il Cristo del Santo Volto detto anche in greco Santo Mandilion
– Il Cristo più diffuso e conosciuto, creazione tipica dell’arte bizantina, cioè il Cristo adulto e barbuto denominato in greco “Pantocrator”, ossia Salvatore, Onnipotente.
Noi ci soffermiamo sulla nostra icona dell’Emmanuele. Il nome “Emmanuele” è di origine ebraica e significa “Dio con noi”. Lo troviamo menzionato nell’A.T. in Isaia, il quale parla di un segno dato al re Acaz consistente nella nascita di un figlio: «Pertanto il Signore stesso vi darà un segno, ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele» (Is.7,14). La profezia va oltre il dato della nascita di un figlio al re Acaz e intravede un intervento speciale di Dio in vista del Regno Messianico.
Legittimamente la tradizione giudaica prima, gli evangelisti poi, e tutta la Tradizione cristiana in seguito, vi hanno riconosciuto l’annuncio della nascita di Cristo Dio-Uomo. S. Matteo ad esempio, nel suo vangelo, riprende la profezia di Isaia: «Tutto questo avvenne perchè si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta : Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele che significa Dio con noi» (Mt.1,22-23).
Il termine Emmanuele riferito a Cristo assume quindi un duplice significato: comprende in sé sia la natura umana che quella divina, dalle quali è costituito e nelle quali si riconosce: Perfetto Dio prima dei secoli é divenuto perfetto uomo con la maternità verginale di Maria. Le prime eresie ebbero grande influsso sul dogma Cristologico e conseguentemente sull’iconografia de Gesù Bambino. Due sono stati i Concili risolutivi in merito al tema: il I Concilio di Nicea (325) contro Ario, definì la Consustanzialità del Cristo con il Padre; il Concilio di Efeso (431) contro Nestorio, definì la maternità divina di Maria ammettendo la legittimità del termine Theotokos cioè Madre di Dio. Il tipo di Cristo-Emmanuele si trova anche su tutte le Icone festive dove Gesù appare come bambino: Natale, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Circoncisione, Presentazione al Tempio ecc. L’Emmanuele è presente anche in alcune icone della SS. Trinità detta Trinità del Nuovo Testamento. È presente nelle Icone dette della Divina Sapienza, è presente nelle Icone dette Sinassi degli Incorporei.
E veniamo alla nostra icona che raffigura l’Emmanuele a sé stante. Essa è ispirata al Cristo adolescente raffigurato in un mosaico della Basilica di San Marco a Venezia. In ogni icona è importante l’iscrizione del nome, qui leggiamo <EMMANOYHA>: e <IC XC> cioè Jesus Christos. Il Cristo Emmanuele che vediamo è rappresentato con i tratti somatici di un adolescente imberbe quasi adulto rifulgente di giovinezza. Veste gli abiti dell’adulto il “chiton” o tunica e “l’imation” o mantello. La tunica è ornata dallo “stichos” o “clavus”, sulla spalla destra. Il mantello, molto ampio, lascia nudo il collo, copre le spalle e avvolge quasi tutto il corpo in ampi drappeggi, lasciando nudi i piedi coperti di sandali. Nel nostro caso ho rappresentato il Cristo Emmanuele a mezzo busto. Il mantello è ricoperto di “assist”, una specie di ragnatela di fili d’oro che ne sottolinea la divinità; lo sfondo in rosso vermiglio significa pure la sua regalità.